Se avete paura delle critiche, morirete senza fare nulla.
Coach Wooden ha insegnato ai suoi giocatori come affrontare le critiche suddividendole in due tipi: quelle che avrebbero ricevuto da lui e dallo staff tecnico e quelle che avrebbero ricevuto da fonti esterne alla squadra (media, tifosi, ex alunni, ecc.).
Credo che questo sia un modello eccellente, perché nella nostra vita professionale e personale riceviamo critiche dirette da allenatori e supervisori e critiche da fonti esterne.
Parliamo innanzitutto di come affrontare le critiche dirette di un allenatore o di un supervisore.
Coach Wooden ha dato ai suoi giocatori materiale vario durante la stagione. Ne distribuiva una piccola quantità ogni settimana o due o ogni volta che qualcosa sembrava particolarmente applicabile e necessario.
Di seguito è riportato un opuscolo che John Wooden ha distribuito alla squadra in merito alle critiche:
Come rispondere alle critiche
- Se l’allenatore vi “sgrida”, consideratelo un complimento. Sta cercando di insegnarvi e di farvi capire qualcosa. Se non fosse interessato a voi, non si disturberebbe. Un giocatore viene criticato solo per migliorarlo e non per motivi personali.
- Accettate le critiche in modo costruttivo, senza alibi o bronci. Se l’allenatore ha sbagliato, lo scoprirà a tempo debito.
- Non assillare o criticare un compagno di squadra in nessun momento. Ciò può generare un malumore che può solo danneggiare la squadra. Dobbiamo evitare i cricchi e lavorare tutti per l’interesse della squadra.
Le critiche che riceviamo sono composte da tre parti: il modo in cui vengono dette (tono di voce, linguaggio usato), il motivo per cui vengono dette (intenzione della persona che ci critica) e le informazioni comunicate.
È utile ignorare il modo in cui viene detto, essere consapevoli del motivo per cui viene detto e concentrarsi senza emozioni sulle informazioni comunicate.
Ai giocatori di pallacanestro dico che se durante un allenamento non si ottiene una correzione, probabilmente significa che non si giocherà molto. Dovreste andare dall’allenatore e chiedere: “Come posso migliorare?
In un ambiente aziendale, ricordo ai dipendenti che non è una buona situazione se il vostro supervisore non vi dà suggerimenti sulle vostre prestazioni. Il trattamento del silenzio da parte di un supervisore è talvolta usato prima di una sospensione o di un licenziamento o come mezzo per esprimere insoddisfazione. Se ricevete il trattamento del silenzio, dovete chiedere al vostro supervisore: “Come posso migliorare?“
Prendete come un complimento il fatto di essere criticati. Rispondete verbalmente in modo positivo e fate del vostro meglio per non ripetere lo stesso errore.
Sia sul posto di lavoro che sul campo da basket, gli allenatori amano avere in squadra giocatori allenabili.
Inizia il percorso gratuito
Scopri i blocchi della Piramide del Successo e come applicarli da subito nella tua vita.
Percorso gratuito di 20 settimane.
Riceverai una email a settimana con l’approfondimento di un blocco della
Piramide del Successo e indicazioni su come metterlo in pratica.