L’uomo che non ha paura del fallimento raramente deve affrontarlo.
Questa è una versione di una delle citazioni preferite di Coach Wooden: “L’uomo che ha paura di rischiare il fallimento raramente affronterà il successo”. Era un riflesso del modo in cui viveva, si allenava e come giocavano le sue squadre: senza paura.
Il successo è l’opposto del fallimento. La mancanza di paura del fallimento di Coach Wooden è iniziata con il modo in cui ha definito il successo: il successo è la pace mentale raggiunta attraverso la soddisfazione di sapere che hai dato il massimo di cui sei capace.
Per Coach, sei stato un fallimento solo se non hai dato il massimo di cui sei capace, o non hai agito quando era necessaria un’azione.
L’allenatore non credeva che il successo o il fallimento si basassero sul punteggio finale. Lo ha riassunto in questo modo:
Se fai davvero del tuo meglio, e solo tu lo saprai veramente, allora hai successo e il punteggio effettivo è irrilevante sia che fosse favorevole o sfavorevole. Tuttavia, quando non riesci a fare del tuo meglio, hai fallito anche se il punteggio potrebbe essere stato di tuo gradimento. Voglio essere in grado di sentire, e voglio che i miei giocatori sentano sinceramente, che fare il meglio che sei capace di fare è vincere.
Per mantenere i suoi giocatori senza paura, l’allenatore non ha mai menzionato la vittoria. Ha riassunto la sua logica in questo modo:
Non credo che potresti trovare un giocatore che possa dirti che ho mai menzionato la vittoria. Volevo che la vittoria fosse il sottoprodotto della preparazione, e la mancata preparazione ti prepara a fallire. Ho sempre desiderato che avessero quella soddisfazione dentro di sé, quella pace mentale dentro di sé, non cercando di essere migliore di qualcun altro, ma di essere la migliore versione di loro stessi.
Con tre diversi gruppi di giocatori in un periodo di otto anni, le squadre di Coach Wooden hanno vinto 38 partite consecutive di tornei NCAA a eliminazione diretta.
Erano concentrati sul loro sforzo, non avevano paura del punteggio finale.
È stato detto, la paura dell’ignoto è la paura più grande di tutte. All’inizio di un concorso, il punteggio finale è sconosciuto. Reindirizzando l’attenzione dei suoi giocatori al loro impegno (una quantità auto-controllabile e nota), non al punteggio finale, ha ridotto al minimo la paura del fallimento.
Il discorso pre-partita che l’allenatore ha tenuto prima di una partita del campionato nazionale era lo stesso di qualsiasi altra partita:
Ho fatto il mio lavoro, ora è tempo che voi facciate il vostro. Non voglio sapere dall’espressione sul tuo viso dopo la partita quale squadra ha segnato più punti. Ora andiamo.
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